L’ozonoterapia è un trattamento medico innovativo che utilizza una miscela di ossigeno e ozono per stimolare i naturali processi di guarigione e rigenerazione dell’organismo. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche, antibatteriche, antivirali e immunomodulanti, favorisce l’ossigenazione dei tessuti, migliora la microcircolazione e contrasta lo stress ossidativo, contribuendo al benessere generale.

I protocolli sono personalizzati in base alle esigenze del paziente e prevedono diverse modalità di somministrazione: infiltrazioni locali (sottocutanee, intramuscolari o intra-articolari), autoemoterapia (prelievo e reinfusione di sangue ozonizzato), insufflazioni (rettali o vaginali) e applicazioni topiche (acqua o olio ozonizzati).

Questa terapia si è dimostrata particolarmente indicata nel trattamento della fibromialgia.

La fibromialgia è una sindrome cronica sistemica caratterizzata principalmente da:

• Dolore muscoloscheletrico diffuso
• Stanchezza persistente e profonda (astenia)
• Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi, sonno non ristoratore)
• Alterazioni cognitive (difficoltà di concentrazione, memoria annebbiata, noto come “fibro-fog”)
• Ipersensibilità al tatto in specifiche aree corporee dette tender points

È una patologia multifattoriale, in cui si ipotizza una disfunzione del sistema nervoso centrale nella gestione del dolore, associata a infiammazione cronica di basso grado, stress ossidativo e alterazioni neuroendocrine. Colpisce prevalentemente le donne (fino al 90% dei casi) e può essere altamente invalidante se non trattata correttamente.

L’ozonoterapia, agendo in modo multisistemico, è in grado di apportare benefici significativi:

• Riduzione dello stress ossidativo, che è marcatamente aumentato nei pazienti fibromialgici e contribuisce alla fatica cronica e al dolore muscolare
• Modulazione della risposta infiammatoria, grazie all’inibizione delle citochine pro-infiammatorie (TNF-α, IL-1, IL-6)
• Miglioramento dell’ossigenazione tissutale, che favorisce il metabolismo cellulare e contrasta l’ipossia muscolare, spesso presente nei tender points
• Effetto analgesico e miorilassante, attraverso la riduzione dell’iperattività delle terminazioni nervose dolorifiche
• Azione immunomodulante, utile per riequilibrare disfunzioni del sistema immunitario osservate nella fibromialgia

Nel complesso, questi effetti contribuiscono a ridurre il dolore cronico, migliorare l’energia, la qualità del sonno e la funzionalità generale, offrendo un approccio naturale e ben tollerato da affiancare o, in alcuni casi, sostituire ai trattamenti farmacologici.

I protocolli terapeutici vengono personalizzati in base al quadro clinico del paziente e possono includere una o più delle seguenti metodiche:

• Autoemoterapia maggiore: si tratta del prelievo di una certa quantità di sangue venoso (solitamente 100–200 ml), che viene miscelato con una precisa concentrazione di ossigeno-ozono e poi reinfuso lentamente nello stesso paziente per via endovenosa. Questo metodo ha un effetto sistemico, agendo su infiammazione, immunità e metabolismo.
• Infiltrazioni locali nei tender points: piccoli volumi di miscela ozono-ossigeno vengono iniettati nei punti muscolari dolenti tipici della fibromialgia, con effetto decontratturante, analgesico e antinfiammatorio diretto.
• In alcuni casi, possono essere associate insufflazioni rettali o applicazioni topiche (ad es. olio ozonizzato per il massaggio), in funzione delle esigenze individuali e della tolleranza del paziente.

Il trattamento viene svolto in regime ambulatoriale e non richiede anestesia né preparazioni particolari. La durata del ciclo può variare da 6 a 12 sedute, generalmente con cadenza settimanale o bisettimanale.

Sì, l’ozonoterapia è considerata sicura, ben tollerata e priva di effetti collaterali sistemici significativi, anche nei pazienti con fibromialgia cronica. È particolarmente indicata nei soggetti ipersensibili ai farmaci, politrattati o che presentano comorbidità che rendono difficile l’uso prolungato di analgesici, antidepressivi o miorilassanti.

Numerosi studi e testimonianze cliniche confermano la buona compliance e la significativa riduzione dei sintomi già dopo poche sedute.

Gli eventi avversi sono rari e generalmente lievi, tra i più segnalati:

• Dolore o fastidio transitorio nei punti di iniezione
• Senso di affaticamento o sonnolenza temporanea, in particolare dopo l’autoemoterapia
• Lieve rialzo febbrile (< 38°C), che si risolve spontaneamente entro 24-48 ore

Questi effetti sono di norma autolimitanti e non richiedono alcuna sospensione del trattamento. Un’attenta valutazione iniziale e la somministrazione da parte di personale medico esperto contribuiscono a ridurre al minimo qualsiasi rischio.

L’ozonoterapia, pur avendo un elevato profilo di sicurezza, non è indicata in alcune situazioni cliniche specifiche, che devono essere attentamente escluse durante la visita medica preliminare:

• Gravidanza: per principio di precauzione, se ne sconsiglia l’uso durante la gestazione, in particolare nel primo trimestre
• Favismo (deficit dell’enzima G6PD): l’ozono può generare stress ossidativo che nei soggetti con favismo può provocare emolisi acuta
• Ipertiroidismo non controllato: l’ozono può stimolare il metabolismo cellulare, con il rischio di aggravare lo squilibrio tiroideo
• Infezioni sistemiche attive o febbre in corso: il trattamento va rimandato fino alla risoluzione dell’evento infettivo
• Allergia nota all’ozono, sebbene molto rara

La corretta anamnesi e valutazione medica iniziale sono fondamentali per garantire un trattamento sicuro, efficace e personalizzato.